Saturday, January 06, 2007
ANCHE TAGLIA SALUTA LA TRADIZIONE
IL 2007 inizia male per il nostro paRRu.. anche la Gran Bretagna, baluardo della tradizione, in ambito di tupè e parrucche varie, sta cambiando!!TIENI DURO TAGLIA
LONDRA - E' uno dei simboli più tenaci della tradizione britannica: il parruccone bianco di crine di cavallo che giudici e avvocati tengono in testa, come una corona, durante i processi e che, insieme a una toga tanto ampia da sembrare un mantello, conferisce loro un'aria regale. Adesso, dopo oltre trecento anni, magistrati e barrister, come si chiamano nel Regno Unito gli avvocati ammessi a comparire in tribunale, stanno per togliersi la parrucca, e insieme ad essa un po' della loro aristocratica apparenza.
Dopo un'approfondita indagine sull'argomento, Lord Philips, Chief Justice dei Law Lords cioè della massima istituzione giudiziaria nazionale (in procinto di essere anch'essa modernizzata ribattezzandosi, all'americana, Corte suprema) ha stabilito che la parrucca scomparirà dai processi civili, pur restando per il momento in quelli penali. Motivo: studi e sondaggi rivelano che i cittadini, a causa appunto delle parrucche, considerano la magistratura scollegata dalla realtà, dubitando di potere avere giustizia da giudici dall'aspetto così sorpassato, antiquato e - come scrive il Guardian - "ammuffito". Fosse per i giudici, probabilmente le parrucche sarebbero rimaste dov'erano: sulle loro teste. Il merito del cambiamento è degli avvocati. Non dei barrister, che sono una minoranza, bensì dei solicitor, la maggioranza che dirime le questioni con i clienti fino appunto all'ingresso in un'aula di giustizia: questi ultimi si sono lamentati che, non avendo il diritto di indossare la parrucca, vengono considerati avvocati "di second'ordine" dai clienti e hanno chiesto che venga ristabilito un principio di parità. Parrucca per tutti, o per nessuno, dunque.
A questo punto un sondaggio ha convinto Lord Philips: solo il 31 per cento della popolazione voleva che giudici e avvocati continuassero a essere imparruccati nei processi civili. In quelli penali, viceversa, il 68 per cento dell'opinione pubblica resta favorevole alla parrucca, così come i giudici, secondo i quali essa li rende irriconoscibili agli imputati, e ai familiari degli imputati, impedendo ritorsioni quando gli austeri magistrati, toltasi la parrucca, escono dal tribunale e vanno a casa. Perciò, in campo penale, per ora la parrucca resterà in vigore.
A importarla in Gran Bretagna, verso la fine del diciassettesimo secolo, fu Carlo II: era una moda copiata dalla Francia di Luigi XIV (wig, parrucca in inglese, è l'abbreviazione di periwig, dal francese perruque). A Londra, per un po', l'indossarono tutti (nell'aristocrazia, è ovvio); poi come tante mode d'importazione passò e la conservarono solo giudici e avvocati. Nel 1780 a quella lunga si sostituì una versione più corta (nei tribunali civili; in quelli penali solo nel 1840).
Fra poco, dopo tre secoli, non vedremo più neanche quella. E' un altro pezzo di Old England che scompare, come l'ereditarietà alla camera dei Lord, l'esenzione fiscale per la famiglia reale, i beefeaters tutti uomini alla Torre di Londra. In Francia, per fare la rivoluzione, caddero le teste. In Gran Bretagna, dove la rivoluzione non è mai arrivata, si accontentano di togliere le parrucche. (6 gennaio 2007)
(fonte: http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/parrucche-giudici/parrucche-giudici/parrucche-giudici.html)
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